Arte in gioco 2017 – ARMONICHE PERCEZIONI

armoniche percezioni

Eccoci, puntuali come sempre. Il contesto è quello di un anno fa, l’incipit non può che rimanere invariato, solo che la mostra arte in gioco è giunta già alla quarta edizione! Quest’anno è la percezione dell’armonia ad essere chiamata in causa. Tutti d’accordo nel definire la percezione quel prendere coscienza di una realtà che si considera esterna, ma che cosa intendiamo con la parola armonia?

Googolando un po’ tra i dizionari on line scopriamo che la parola armonia deriva dal greco: ἁρμονία «unione», «proporzione», «accordo». Concordanza tra elementi diversi che provoca piacere e, in senso più specifico, concordanza di suoni o assonanza di voci e ancora, parola che presenta la radice ar- indicante unione, disposizione comune che, guarda caso, troviamo anche in “aritmetica” e “arte”. Ecco che una parola, di solito associata alla musica, ci rimanda a tanto altro fino a chiudere il cerchio con l’arte stessa e la sua più antica radice, quella di fare in maniera adatta, di fare armonicamente appunto.

Non so se quest’anno la mostra che qui presentiamo potrà aprivi alla percezione dell’armonia, a quel magico vibrare di colori e forme, di tecniche e soggetti in assonanza con il nostro sentire più profondo consegnandoci al sublime momento del piacere estetico, ma sono certo che percepirete quella voglia che accomuna tutti i partecipanti di provarci, di giocare con le tecniche e di mettersi in discussione attraverso il fare artistico.

Nell’arte il gioco con le sue componenti legate al caso ha spesso dato grandi frutti, la nascita dell’astrattismo, racconta Kandinskij, è legata alla percezione di armonie che sprigionava un quadro capovolto! E’ il gioco, dunque, che domina lo spirito dei corsi che si svolgono in estate nella magnifica cornice naturale di Lusevera e le esposizioni successive come questa, ed è sempre sotto l’egida colorata del gioco che studenti ed insegnanti, dilettanti e professionisti, offrono il loro lavoro fatto di condivisioni, sperimentazioni e sensibilità incrociate ad uno sguardo che, una volta tanto, rimane estraneo alle asfissianti logiche del rendimento, per riconoscersi nello stupore sincero di un bambino.

Aldo Ghirardello

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